Salento, non fatevi ingannare dal mare blu: il rischio se entrate in acqua

Sei in Salento a fare il bagno al mare? Stati attento! C'è un potenziale pericolo dal quale è meglio stare alla larga: la medusa luminosa.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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I mari si colorano di blu grazie alla presenza della Velella velella, una colonia di polipi galleggianti che si distingue per il suo singolare colore. Questo fenomeno ha attirato un numero sempre maggiore di turisti, desiderosi di catturare e condividere su social media decine di foto di questo spettacolo naturale. La Velella velella, conosciuta anche come barchetta di San Pietro o di San Giovanni, è responsabile dell’effetto ottico sorprendente che dipinge di blu le acque marine.

Il fenomeno dei politi galleggianti che tinge il mare di blu

Recentemente, sono stati segnalati casi di presenza di Velella velella al mulino di Crevari a Genova, così come in altre località come il Cilento e la Sicilia. Secondo il professor Ferdinando Boero, ex docente dell’Università del Salento e attuale presidente della Fondazione Dohrn, si tratta di un fenomeno ricorrente. In primavera, le Velella velella emergono dalle profondità marine, dove trascorrono l’inverno, e riemergono come meduse all’inizio dell’estate. Questo ciclo si ripete annualmente, con la risalita delle Velella dalle acque profonde.

La Velella velella è una colonia galleggiante di polipi che generano piccole meduse. Queste meduse si riproducono nelle profondità marine e producono le nuove Velella, che risalgono in superficie e si manifestano in grandi quantità durante questa stagione. Questa è la spiegazione scientifica dell’effetto visivo che porta i mari a tingersi di blu, un fenomeno che continua a suscitare meraviglia e interesse tra i visitatori delle coste interessate.

Cos’è la medusa luminosa comparsa su alcune spiagge del Salento?

Le spiagge del Salento, affollate come ogni anno da folle di turisti, hanno vissuto un’estate particolare. Nonostante non fosse prevista un’invasione di meduse, il mese di luglio dello scorso anno è stato caratterizzato dalla presenza di un animale che ha fatto preoccupare molti: la Pelagia noctiluca, comunemente nota come medusa luminosa.

La Pelagia noctiluca è una medusa luminosa notturna, così chiamata per via della sua bioluminescenza di colore verde, che la rende visibile anche di notte. Questa specie si nutre principalmente di plancton e piccoli pesci, che cattura attraverso i suoi tentacoli dotati di nematocisti urticanti.

La medusa luminosa è facilmente riconoscibile per la sua caratteristica colorazione. Ha un ombrello marrone-rosato o rosa-violetto, traslucido, con un diametro di circa 10 centimetri. L’ombrello è composto da 16 lobi, da cui si dipartono 8 lunghi tentacoli retrattili, semi-trasparenti e molto urticanti, che possono estendersi fino a 2 metri. Se la vediamo in acqua, faremmo meglio ad allontanarci il prima possibile.

Leggi anche:– Sembra una medusa ma non lo è: cosa fare se ne avvisti una

Possiamo prevedere la presenza di meduse in spiaggia?

Prevedere la presenza delle meduse è un’attività complessa che presenta difficoltà sia per le spiagge del Salento che per molte altre località costiere. Questo fenomeno naturale è influenzato da diversi fattori, come le correnti marine, le condizioni climatiche e la disponibilità di cibo per le meduse. Non esiste un metodo infallibile per prevedere con precisione dove e quando si verificheranno fioriture di meduse.

Tuttavia, è importante notare che le coste del Salento tendono ad essere meno soggette al fenomeno delle meduse urticanti rispetto ad altre zone del Mediterraneo. Questo può essere attribuito a una combinazione di fattori, come la temperatura dell’acqua, la presenza di predatori naturali delle meduse e la specifica composizione dell’ecosistema marino del Salento.

Pertanto, ogni possibile “invasione di meduse” è assolutamente temporanea.

Cosa fare se si trova una medusa in acqua?

Ma cosa fare se ci si trova faccia a faccia con una medusa o, peggio ancora, se si viene punti? La regola fondamentale è mantenere la calma. Prima di tutto, bisogna uscire dall’acqua e lavare accuratamente la parte del corpo colpita utilizzando l’acqua di mare.

È importante evitare l’uso di acqua dolce, poiché questa potrebbe favorire la scarica del veleno delle cnidocisti, le cellule urticanti della medusa. L’acqua di mare, invece, è essenziale per rimuovere eventuali parti di medusa rimaste attaccate alla pelle e per diluire la tossina ancora non penetrata.

È consigliabile consultare un medico o un dermatologo per valutare la gravità della puntura e ricevere ulteriori indicazioni“, suggerisce Francesco Sacrini, specialista in dermatologia presso l’Istituto Clinico Humanitas di Milano.

Come evitare di incontrare meduse al mare?

Per evitare incontri spiacevoli con le meduse, è possibile seguire alcune precauzioni. Prima di tutto, informarsi sulle condizioni marine prima di immergersi. Inoltre, indossare abbigliamento protettivo come costumi a maniche lunghe e pantaloni per ridurre l’esposizione diretta della pelle alle meduse. In caso di avvistamento di meduse lungo la costa, è consigliabile seguire le indicazioni dei bagnini o delle autorità locali.

Sebbene la presenza delle meduse possa destare preoccupazione nei bagnanti, è importante ricordare che si tratta nella gran parte dei casi di un fenomeno naturale e temporaneo. Con la dovuta cautela e conoscenza delle precauzioni da adottare, è possibile godersi al meglio le splendide spiagge del Salento anche in presenza di queste affascinanti creature marine.

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